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SUGGERIMENTI PER I MEDICI NELLA RELAZIONE CON SÉ STESSI E CON IL PAZIENTE

Il buon marinaio si riconosce, in particolar modo, quando è in grado di dominare la sua imbarcazione, colta dalla tempesta, perché se il mare è calmo è un gioco da ragazzi.

covid19 guida per personale medicoEbbene sulla figura del medico, i pazienti proiettano l’immagine materna, “la base sicura”, dunque per poterti occupare dei tuoi pazienti è necessario che tu abbia un buon equilibrio psichico e questo è importante ora più che mai.

1. All’inizio potrebbe crearti qualche problema la gestione della pratica clinica a distanza, ma tu ragiona sul fatto che se tu ti adegui ad essa, anche il paziente si adeguerà!

2. Esci dalla tua “comfort zone”, smettila di chiederti quando finirà la quarantena, ma impara ad adeguarti a questi cambiamenti.

3. Potenzia la tua capacità di resilienza e la tua curiosità: nel concetto di resilienza si identifica sì il pericolo, ma si scorge anche l’opportunità, che quel pericolo porta con sé. Attraverso l’adozione di un atteggiamento resiliente, specie in un momento di crisi, possiamo scoprire e utilizzare le nostre risorse in modo utile per noi stessi e per chi ci circonda. Potenzia la “cura” verso te stesso, usa questo tempo per scoprire parti inedite di te, come la pazienza che non sapevi di possedere, fino a prima di questo momento, il coraggio per poter accettare questi eventi e la loro ineluttabilità… la capacità di problem solving, la flessibilità del pensiero, la creatività, l’ironia. Sono tutte qualità che ti saranno molto utili nella gestione della pratica clinica a distanza.

4. Usa il tempo di cui disponi per fare formazione a distanza, per potenziare la qualità del tuo rapporto coi pazienti, alimentandolo con costanza e dedizione. Ti sarà utile nel post-trauma e, nel qui ed ora, per sentirti utile e per dare un ritmo alle tue giornate. Goditi i momenti che di solito non puoi concederti di assaporare, perché sempre di fretta, anche con la tua famiglia.

5. Accorcia la distanza fisica, aumenta l’empatia. Nella relazione col paziente, potenzia la tua capacità di empatia. Comunica “con loro” e non “a loro”, mostrando una certa quota di sicurezza mista a disponibilità, facendoti “contenitore” delle loro paure, così da potenziare la loro percezione di controllo e accudimento. Oltre alla tua solita valutazione clinica, poni alcune domande: “qual è la l’aspetto che più ti infastidisce in questo isolamento?”, “qual è la prima cosa che vorresti fare dopo quest’emergenza?”, “su cosa ti sta facendo riflettere questa emergenza?”. Il tempo maggiore che impiegherai per porre queste domande, migliorerà la qualità della compliance alla terapia e dell’alleanza terapeutica, messa duramente alla prova dalla distanza fisica.

6. Ti hanno definito “Supereroe”, ma anche Superman aveva paura della criptonite. Dunque, osservati, presta attenzione alla tua risposta psichica e comportamentale e a quella dei tuoi pazienti: isolamento prolungato dagli altri, ansia, insonnia, esplosioni di rabbia, agitazione, demotivazione, perdita di obiettivi. Fattori di rischio all’esacerbarsi di tale sintomatologia possono includere: problematiche pre-esistenti, precedenti esperienze traumatiche, instabilità familiare, la perdita di una persona cara. Qualora tali sintomi fossero presenti per un periodo superiore a due settimane, è consigliabile contattare un professionista psicologo, sia per te che per il paziente.

7. Se non vuoi essere bombardato di domande dai tuoi pazienti, rendili autonomi, insegna loro come proteggersi dall’ infodemia. Si chiama “infodemia” il contagio e la diffusione incontrollata di notizie, alle quali si accede con facilità, con un semplice click o con una notifica di whatsapp. Aiutali nello scindere la realtà da voci infondate e fantasie, visitando insieme siti ad hoc:
siti di riviste scientifiche con articoli consultabili gratuitamente: • The BMJ; • The New England Journal of Medicine; • The Lancet ; • JAMA Network;
siti ufficiali con sezioni dedicate al corona virus: • Ministero della Salute; • Epicentro; • Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie;
sito realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, utile per sfatare molte bufale e falsi miti circolanti,  in continuo aggiornamento, con informazioni ingannevoli corredate da spiegazioni scientifiche che ne dimostrano l’infondatezza: ISSalute

8. Smettila di trovare scuse, tu non puoi muoverti ma il tuo cervello sì! Fai progetti e pensa al futuro in maniera costruttiva!

9. Nulla sarà più come prima, ma è possibile che le cose miglioreranno! La paura è una risorsa per capire di quanto coraggio sei capace, il silenzio ci connette con la parte più intima di noi e potrebbe indurci a prendere scelte importanti, che da tempo sedimentavano dentro noi stessi.
È possibile che molti, dopo il corona virus, decideranno di rimodulare sé stessi in relazione al lavoro, alla famiglia, alla propria identità sessuale, e quindi è possibile che in molti decideranno di lasciare un posto di lavoro soffocante, abbandonare la famiglia, mettere al mondo un figlio o non volere più figli, fare coming-out. ...
Non ci resta che aspettare…